Donne nel Saas: Silvia di Slido
Qualuque prospettiva si tenga in considerazione, la verità è che non ci sono abbastanza donne che scelgono di lavorare nella tecnologia. È colpa del settore? Della cultura? Forse c’è una mancanza di storie di successo, che potrebbero essere utili alle donne per motivarle in questo percorso.
Proprio per fare un po’ di luce su questo problema, abbiamo deciso di pubblicare regolarmente interviste con donne che lavorano in ambito Saas, e che possono essere una fonte di ispirazione. Chiederemo loro di parlarci delle esperienze che hanno avuto da quando sono entrate nel campo tecnologico, di che cosa le ha aiutate nel loro percorso e anche quali consigli darebbero a se stesse se dovessero iniziare ora, e altro ancora.
La prima di queste stimolanti donne è Silvia di Sildo, una vivace startup in crescita. Se vuoi conoscere le sue battaglie contro la sindrome dell’impostore e per la parità di genere, continua a leggere questo articolo.
Ciao Silvia, puoi presentarti, dirci qual è il tuo ruolo e in quale azienda lavori? Da quanto tempo ricopri la tua attuale posizione?
Ciao! MI chiamo Silvia Erdélyiová e lavoro in Slido.
Sono stata assunta nel team operativo a Luglio 2018. Sono responsabile dell’assunzione del nuovo personale da due anni e collaboro anche con il reparto delle comunicazioni interne.
Slido è una piattaforma di sondaggi e Q&A facile da utilizzare, che aiuta a gestire al meglio meeting e altri eventi facilitando la comunicazione tra gli speaker e i partecipanti.
Slido è utile a chi – ad esempio team leader, organizzatori di conferenze, speaker, formatori, chi si occupa della comunicazione interna in un’azienda – vuole aprire il dialogo a tutti durante una riunione dal vivo, sia di persona che virtuale.
La piattaforma Slido è stata utulizzata in molti eventi importanti – come SXSW, Web Summit e Money 20/20 – e anche da diversi clienti di alto livello, come Spotify, Lufthansa, BBC e Oracle.
Con un team di 150 persone dedicate a un prodotto molto pratico e semplice da utilizzare, e un servizio di assistenza di prim’ordine, l’impegno di Slido è di trasformare il modo in cui sono tradizionalmente gestiti meeting ed eventi nel mondo. La sede di Slido è a Bratislava, Slovacchia, e ha uffici a Londra, New York, San Francisco e Sidney.
Cosa ti ha ispirato o spinto a entrare in ambito SaaS/startup tech?
Credo di aver capito che mi sarebbe piaciuto lavorare in questo campo quando studiavo in Danimarca, dove ho avuto la possibilità di incontrare alcune persone che mi hanno ispirato molto, e aiutato a vedere la potenza delle tecnologie innovative. Mi sono innamorata di come la tecnologia possa cambiare le nostre vite.
Ho anche capito quanto sia importante avere le persone giuste in una nuova azienda, e così ho deciso di dedicarmi alle Risorse Umane.
Mentre imparavo l’arte di selezionare le persone nel mio primo lavoro a tempo pieno, tenevo d’occhio Slido, aspettando che nascesse un’opportunità per me. Conosci il detto: “Fortuna è quando ti sei preparato a cogliere l’opportunità“? Ecco, questo è ciò che mi è successo. E forse anche una piccola dose di reale fortuna, però! 🙂
Hai studiato tecnologia? Ritieni che sia importante avere una formazione tecnologica per trovare lavoro in una startup tecnologica?
Ho studiato Comunicazione per il Marketing e poi Innovazione e Impresa, ma non molto argomenti che avevano a che fare con la tecnologia. Sono sempre stata curiosa, ho letto moltissimo nel tempo libero, e questo è stato il mio incontro con il mondo della tecnologia. Naturalmente la passione ha giocato un ruolo importante.
Credo non sia così importante avere un’educazione scolastica specifica per avere conoscere il campo della tecnologia. Per esempio, in Slido ci sono specialisti del Controllo Qualità che hanno studiato psicologia, e so che musicisti e artisti in genere possono essere molto bravi come sviluppatori, perchè sanno come trasformare i concetti in realtà.
Come specialista di assunzione del personale, penso che una formazione tecnologica può costituire una base molto forte per chi lavora in ambito tech, ma che sia ancora più importante una giusta combinazione di potenziale personale, motivazione e duro lavoro.
Siamo fortunati a vivere in tempi in cui non c’è bisogno di andare a scuola o in una biblioteca per accedere alle informazioni e ai materiali di studio. Un dispositivo mobile, una connessione internet e molta motivazione è ciò che serve.
Qual è stata la sfida più grande per te quando sei entrata nel campo della tecnologia e come sei riuscita a superarla?
Ve ne dico una che ho fatto veramente fatica a superare. Durante i primi mesi, stavo combattendo personalmente con la sindrome dell’impostore (che non sapevo nemmeno esistesse). Essere assunta da un’azienda che ammiravo da tempo, circondata da persone molto stimolanti ha esercitato parecchia pressione su di me. O forse ero io stessa a farmi pressione. 🙂
Darsi da fare per conoscere il team e rendersi conto che anche le menti migliori erano di persone belle e disponibili mi ha aiutato a essere più serena e rilassata.
Naturalmente è servito anche vedere i miei risultati al lavoro: è stato di grande aiuto nei momenti in cui dubitavo di me stessa. 🙂
Pensando al tuo passato e a come sei arrivata fino qui, c’è qualche cosa che cambieresti?
Forse non ho fatto un percorso del tutto lineare, e magari ho speso troppo tempo per capire cosa volevo fare, ma alla fine ne è valsa la pena.
Mi impegnerò molto per migliorare la mia autostima, evitando ogni volta di mettermi in discussione. Non solo però la sola! Nel mondo tech, è una cosa molto comune fra le donne.
Basta considerare che un uomo si propone per un lavoro anche se osserva solo il 60% dei requisiti, mentre le donne di solito lo fanno solo se li rispettano al 100%.
Quale consiglio ti daresti se dovessi iniziare ora la tua carriera tech?
Goditi la vita, prendi i tuoi rischi e non farti problemi a chiedere aiuto e consigli. 🙂
Se tornassi indietro, sfrutterei di più le opportunità che ho avuto durante il mio percorso scolastico. Corsi e tirocini, certo, ma in particolare studiare e lavorare all’estero. Queste sono state le cose che mi hanno veramente aperto gli occhi e dato molto.
Come ci si sente a lavorare in un ambiente a predominanza maschile?
Posso dire che adoro questo lavoro, che mi permette di offrire un prodotto molto utile per migliorare la vita delle persone.
Ho smesso di confrontarmi con gli altri e mi concentro solo su quanto ognuno di noi sia unico. Sono convinta che io, e tutte le donne siamo importanti come qualsiasi uomo in ogni azienda e team. Noi apportiamo contemporaneamente diversità e equilibrio.
Credo sia anche importante mostrare ai giovani quanto il settore tech abbia bisogno anche di donne!
Hai mai avuto degli ostacoli dovuti alla disuguaglianza di genere? Sei stata in grado di superarli?
Gli uomini spesso sono naturalmente predisposti a vendersi meglio, autopromuoversi e…chiedere una promozione. La responsabilità delle Risorse Umane è proprio di non premiare solo chi “grida più forte” ma prendere decisioni basate sulle capacità, motivazioni e prestazioni.
Sono stata fortunata, perché non ho mai sperimentato in prima persona problemi dovuti alle differenze di genere. Sono sempre stata in contatto con fantastiche aziende e persone equilibrate.
Nel mio lavoro alle Risorse Umane, vi posso dire che mi preoccupo solo di trovare la migliore persona per il ruolo richiesto, senza badare al genere.
Solo il 3% delle donne afferma che una carriera nella tecnologia sia stata la loro prima scelta. Perché credi che lavorare in una startup tecnologica o SaaS sia un buon percorso di carriera?
Alcune donne pensano che una carriera nella tecnologia significhi solo programmare o avere qualche altra responsabilità tecnica, quindi spesso si spaventano prima ancora di provarci. In realtà ci sono mooolte possibilità per ogni tipo di profilo professionale!
Non si tratta esclusivamente di capacità tecniche. Sono in ballo creatività, abilità nel comunicare e nella soluzione di problemi, pensiero analitico, capacità organizzative. C’è da scegliere! Un’azienda tech – o anche qualsiasi altra – non può crescere e svilupparsi senza persone con queste competenze.
Tuttavia non me la sento di generalizzare dicendo che sarebbe un percorso ideale per tutti. È più che interessante, ma sicuramente non lo consiglio a chiunque. È un mondo che gira molto velocemente e con grande dinamismo, e offre molto spazio per migliorarsi e restare in contatto con l’innovazione, ma sei sempre molto impegnato.
Si nota una mancanza di presenza femminile nella vostra startup? Se sì, cosa pensi si possa fare per cambiare questa situazione?
Al momento, in Slido circa il 55% sono uomini, e il 45% donne. Non è un differenza drammatica, ma sento un grande bisogno di portare in più donne di talento nel nostro team di sviluppo prodotto. Ci sono anche gruppi di lavoro senza donne, oppure dove ce n’è solo una o due.
Più facile a dirsi che a farsi. C’è una notevole mancanza di donne nella sfera tecnologica, e la causa è nella necessità di crescere ed educare i bambini. È da qui che occorrerebbe cominciare.
Qual è secondo te il valore aggiunto di avere un maggior numero di collaboratrici in un’azienda tecnologica?
Avere un giusto equilibrio tra la presenza maschile e femminile è certamente utile per un ambiente di lavoro diverso.
Non è facile dire se abbiamo cervelli effettivamente differenti o se sia colpa della storia che ci ha fatto sentire diversi.
Se si lavora in un ambiente dove ci sono solo persone di un genere, sicuramente si sente la mancanza dell’altro. Per quanto desideriamo essere uguali, la realtà è che siamo diversi. Nel modo di di comportarci, di pensare e più in generale, nel modo di essere. E queste differenze dovrebbero essere valorizzate.
Come possono gli uomini aiutare le colleghe donne nella loro crescita professionale? Hai esperienza di comportamenti positivi in tal senso?
Idealmente, non dovrebbero esistere differenze e dovremmo aiutarci l’un l’altro sempre, indipendentemente dal genere. 🙂
Se una donna è nuova nell’ambito tech, quello che dovrebbe fare un suo collega maschio è di capire la sua condizione, avere pazienza e insegnarle quello che lui sa. Invece di riprenderla se sbaglia, dovrebbe incoraggiarla a essere sempre migliore.
Questo è ciò che succede in Slido. Il nostro team è grandioso, e non potrei essere più contenta di come sono i miei colleghi. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita disorientata riguardo ad alcune questioni tecniche, ma loro mi hanno sempre offerto aiuto e consigli, senza alzare gli occhi al cielo. 🙂
Cosa suggeriresti alle donne che desiderano entrare nel settore tecnologico?
Penso che il mio primo consiglio sarebbe di sognare in grande e di iniziare piano piano a realizzare quel sogno. Molte donne sono molto dure con se stesse e vogliono avere risultati immediati, e si scoraggiano dopo un paio di tentativi andati male.
Occorre avere molta dedizione e lavorare sodo, ma quando ti guardi indietro, ti accorgi di quanti progressi hai fatto!
Fra le donne che ti hanno ispirato, chi ti ha colpito di più e potresti consigliarci quale loro lavoro?
Tra le innumerevoli donne che sono state di grande stimolo per me, citerei Sheryl Sandberg–COO di Facebook e autore del libro Lean In, che consiglio vivamente. Sono anche una grande fan di Patty McCord, il precedente Chief Talent Officer di Netflix. Ha scritto il libro Powerful, dove parla di Risore Umane e cultura aziendale. Per tutte, raccomanderei le interessanti memorie di Michelle Obama, Becoming. Un altro grande libro-uno che vi mostrerà il potere della passione e di essere costanti – è Grit by Angela Duckworth.
Se sei alla ricerca di un libro da portare in vacanza, Disrupted di Dan Lyons ti farà divertire, con tutte le situazioni assurde che hanno a che fare con il modo delle startup che descrive! E sulla mia lista dei libri da leggere c’è Brotopia by Emily Chang.
Io preferisco la lettura, ma a chi piacciono i podacst consiglio How I Built This e naturalmente se ne possono cercare altri, tenuti da donne che sono un vero punto di riferimento. Un gruppo di mie colleghe di Slido ha anche iniziato il proprio podcast, Na čaji, dove parlano a donne dalla Slovacchia (è solo in slovacco).
Riguardo alle organizzazioni interessanti da seguire, la scelta è molto vasta. Consiglierei Girls Who Code, Girls in Tech and Women in Tech.
Sono molto contenta ci siano queste iniziative in Slovacchia. Sono una grande fan di “Mini Tech MBA” and “Aj ty v IT”.
Parlando di corsi online, il mio preferito è Udemy, e mi piace leggere gli articoli su Medium.
Ci sono così tante utili risorse disponibili su internet che a volte è difficile prendere una decisione. 🙂
Le persone che lavorano nelle startup sono di solito molto occupate. Come gestisci l’equilibrio tra lavoro e vita privata? Riesci a trovare il tempo per i tuoi hobby?
Devo ammetterlo, staccare non è tanto facile, soprattutto perché il mio lavoro mi piace molto. 🙂 Per questo mi sforzo di prendere una vacanza almeno all’anno o ogni due anni. Dato che durante i weekend, se ho tempo, mi metto a lavorare, ho deciso di eliminare questa abitudine.
Sono maniaca della programmazione, e ho imparato a mettere tutto in agenda. In questo modo so che ho il tempo per lo sport, gli amici, la famiglia e non mi scordo nulla. Forse non è l’approccio giusto, ma per me funziona.
Dedico gran parte del mio tempo libero a imparare cose nuove (da un libro, un blog, un webinar) e se possibile, con quello che ho imparato, cerco di darmi da fare per dare supporto a iniziative e organizzazioni. Mi piace anche partecipare a meeting online.
Iniziativa Donne in SaaS
Lo sapevi che solo il 3% delle donne dicono che una carriera nella tecnologia è la loro prima scelta, e solo il 5% delle posizioni di leadership nella tecnologia sono detenute da una donna? Con la nostra nuova iniziativa – interviste donne nel SaaS interviews, vogliamo ispirare più donne a unirsi al campo SaaS e tech e combattere i pregiudizi che esistono in questi ambiti.
Ogni due settimane, puoi leggere interviste con donne che hanno deciso di intraprendere una carriera nel SaaS. Nel nostro prossimo articolo, parleremo con Tereza Macháčková, Head of Talent della startup di successo SaaS startup productboard.