Donne in SaaS: Jessica da
Integromat
Avendo aiutato un prodotto a passare da zero a quasi mezzo milione di utenti in tutto il mondo, questa donna canadese è saltata nel settore della tecnologia pur avendo un background umanistico. Ora, è qui per far sapere alla gente quanto sia accogliente l’ambiente a prescindere dalla provenienza, e perché imparare a credere in se stessi sia un processo che merita questo sforzo.
Essendo una delle responsabili della piattaforma di integrazione senza codice Integromat, Jessica ci dice che per le aziende tecnologiche, possedere delle softs skills è importante quanto avere delle competenze tecniche. Tutto quello che devi tenere a mente è che all’inizio non riuscirai a sapere tutto, e che in fondo non lo saprai mai – è questo ciò che rende questo settore affascinante.
Puoi per favore presentarti, introdurre la tua posizione lavorativa e l’azienda per cui lavori?
Mi chiamo Jessica e sono la responsabile di App Partnership a Integromat, una piattaforma di integrazione senza codice, che consente agli utenti di collegare insieme diverse app, semplici o complesse che siano. Attualmente, abbiamo più di 500 app disponibili sulla nostra piattaforma e ogni giorno ne rilasciamo di nuove!
Lavoro con Integromat ormai da più di tre anni, ho iniziato nelle comunicazioni e marketing e ora sono il decimo membro di un team composto da più di 60 persone! Ho iniziato a lavorare quasi esclusivamente con le diverse app che abbiamo incluso nella nostra piattaforma, lavorando in modo da poter co-vendere e co-promuovere l’integrazione. Ho assunto questo ruolo da gennaio di quest’anno.
Cosa ti ha ispirato o portato a entrare nel campo SaaS/mondo delle startup tecnologiche?
In realtà non ho mai sognato di lavorare per un’azienda tecnologica, figuriamoci una che non si trova nemmeno nel mio paese natale. Sono originaria del Canada, mi sono trasferita a Praga in Repubblica Ceca (dove si trova la sede centrale di Integromat) per vivere all’estero per un anno. Poi, attraverso conoscenze in comune, ho conosciuto alcuni co-fondatori di Integromat, proprio quando stavano cercando di assumere una persona di madrelingua inglese. Avendo già lavorato in precedenza in piccole aziende (come una no-profit in Canada), sapevo che l’esperienza sarebbe stata più o meno la stessa: frenetica, dover ricoprire più ruoli e tante nozioni da apprendere. Questo è ciò che mi ha entusiasmata nel far parte di un’azienda tecnologica, e (all’epoca) una start-up.
Hai studiato tecnologia? Pensi che sia importante avere un’istruzione tecnologica per ottenere un lavoro in una startup del genere?
Non ho studiato tecnologia all’università. In realtà il mio background è esattamente il contrario: materie umanistiche.
Penso che ci vogliano diverse personalità, istruzione, competenze e background per rendere qualsiasi prodotto di successo. Ho scoperto che la mia istruzione e il mio background si sono prestati bene alla mia posizione lavorativa. Essere comunicativi, capire le persone e avere l’abilità di creare e gestire nuove relazioni aggiunge valore in un modo diverso alla mia azienda.
Quindi, per risponderti, no, non penso che sia necessario. Sono fermamente convinta che possedere delle soft skills sia tanto importante quanto avere delle competenze tecniche per questo tipo di azienda.
Qual è stata la tua sfida più grande quando sei entrata nel campo della tecnologia e come sei riuscita a superarla?
Quando sono entrata, tutto mi era nuovo; non solo il prodotto ma anche il gergo tecnico. Per fortuna, avevo lavorato in precedenza in piccole aziende, quindi conoscevo lo stile di lavoro di quest’ambiente – si tratta solo di immergersi nel lavoro anche se si è insicuri e di fare continuamente domande. Continuo ancora a fare domande.
Aspettati di non poter conoscere ogni cosa all’inizio, e in fondo non saprai mai tutto. Accettalo.
Ripensando al tuo percorso e a come sei arrivata dove sei oggi, c’è qualcosa che cambieresti se potessi?
Osservo molto prima di intraprendere una nuova attività lavorativa, cerco di capirla e di capire gli altri. Per questo, non riesco a riconoscere subito le mie abilità e a credere in quello che posso portare all’azienda. Così è stato per ogni lavoro nella mia vita.
A dire il vero, penso che si tratti solamente di crescita come persona. In qualsiasi situazione ci troviamo, dovremmo fidarci molto prima di noi stessi e di ciò che sappiamo. Il processo di osservazione sarà sempre necessario per me, ma forse all’inizio dovevo velocizzarlo o essere più trasparente a riguardo, soprattutto verso gli altri.
Quale consiglio daresti a una giovane te stessa?
Fidati delle tue capacità e sappi che le tue competenze sono altrettanto necessarie. È evidente che sia un tema ricorrente, ed è qualcosa per cui ora mi batto. 🙂
Solo il 3% delle donne afferma che una carriera nella tecnologia era la loro prima scelta. Perché credi che lavorare in una startup tecnologica o SaaS sia un buon percorso di carriera?
La quantità di cose che si arriva a provare, i progetti su cui lavorare e gli insegnamenti che ricevi sono molto più presenti che altrove. Grazie a questo motivo, potrai eccellere nel tuo campo di studi molto più velocemente.
C’è ovviamente una credenza prevalente che dice che per lavorare in un’azienda tecnologica tu debba essere appassionato di tecnologia. Naturalmente aiuta, ma non è una cosa indispensabile. Mi chiedo se le donne, o le persone per quello che conta, sappiano che tu puoi lavorare nel settore tecnologico anche se non possiedi questo background?
Credo che la vera storia da raccontare riguardi il tipo di lavoro che viene associato a un’azienda SaaS. Certo, c’è bisogno di sviluppatori, ingegneri e persone esperte di tecnologia, ma anche di gente creativa, venditori e comunicatori.
Per esperienza, posso dire che lavorare al livello base di un’organizzazione, è stato uno dei momenti più gratificanti della mia vita. Ho visto crescere un prodotto dall’inizio ad oggi che dispone di più di 435.000 utenti in tutto il mondo.
Vedi una scarsa presenza femminile nella tua startup? Se sì, come pensi che questo possa essere cambiato?
Niente affatto. Molte donne occupano ruoli principali. Sono circondata da un sacco di donne fantastiche che gestiscono team e progetti ed eccellono nei loro percorsi di carriera individuali in Integromat.
Abbiamo donne che si occupano sia di sviluppo che di business. È semplice. Riguarda lo svolgere il lavoro e amare il lavoro.
E ci troviamo in una fase di crescita, quindi non posso fare altro che vedere crescita ovunque.
Come possono i colleghi sostenere le donne a crescere professionalmente? Hai un’esperienza diretta di questo comportamento positivo?
Contare sul lavoro di tutti. Questo è il modo in cui tutti possiamo crescere professionalmente. Quello che voglio dire è: se porto valore alla conversazione e se ottengo valore da essa, allora dovrei assunta. Se non porto alcun valore alla discussione, allora non dovrei esserci. Non si tratta di un rigetto delle capacità; ma è la consapevolezza di dover portare del valore dove è possibile.
La considero una cosa tematica nel mio posto di lavoro. Se c’è un nuovo progetto che abbia a che fare con il mio team, cerco sempre di far sentire il mio punto di vista. E viceversa.
La nostra azienda ha una cultura radicata in termini di collaborazione, e le grandi idee vengono quando ognuno ci mette un po’ del suo.
Le persone che lavorano nelle startup sono di solito molto occupate. Come gestisci l’equilibrio tra lavoro e vita privata? Hai tempo per dei progetti paralleli/passioni?
È vero, giusto? Sì, l’equilibrio è la chiave e a volte mi riesce meglio di altre. Per quanto mi riguarda, si tratta di essere flessibile con il mio lavoro e la mia vita privata. Lavora quando devi, anche se si tratta di una sera o di qualche ora nel weekend. Ma se puoi, concediti anche una pausa durante il turno di lavoro. Programmare le pause fa parte del processo creativo o di sviluppo, tanto quanto il lavoro in sé.
Come expat, sono fortunata a lavorare per un’azienda che mi consente di viaggiare e continuare a lavorare. Sono stata in grado di tornare a casa per lunghi periodi durante la mia carriera, e ho continuato a mantenere la mia posizione lavorando a distanza.
Sono anche un’istruttrice di yoga, e ho ottenuto il mio attestato mentre lavoravo a Integromat. L’azienda ha dei contatti con un famoso studio di danza/yoga a Praga, dove posso insegnare e portare avanti questa mia passione. Tengo anche delle lezioni settimanali per i miei colleghi, che è un modo di connettermi con alcune persone con le quali non lavoro necessariamente tutti i giorni.
Iniziativa Donne in SaaS
Sapevi che solo il 3% delle donne afferma che una carriera nella tecnologia sia stata la loro prima scelta e solo il 5% delle posizioni di leadership nella tecnologia sono detenute da una donna? Con la nostra nuova iniziativa – interviste alle donne in SaaS, vogliamo ispirare più donne a unirsi al settore SaaS e alla tecnologia e combattere i pregiudizi legati alla tecnologia.
Ogni due settimane, ti attendono interviste con donne ispiratrici che hanno deciso un percorso di carriera in SaaS. Nel nostro prossimo articolo, parleremo con Catherine da Intercom.